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Schema di sostituzione degli spazi privati di un condominio con spazi condivisi di un cohousing

trilocale2L'edilizia abitativa tradizionale si caratterizza principalmente per una inutile moltiplicazione "privata" degli spazi e degli oggetti che essi contengono. Nella figura di sinistra è rappresentato un piccolo alloggio tradizionale di 54 metri quadrati per due persone e una camera per gli ospiti (o per un bambino); nonostante le ridotte dimensioni, sono immediatamente visibili le ridondanze rispetto ad altri alloggi simili, poniamo in un condominio.

Nella figura di destra sono visibili due monolocali che si sviluppano su di un'area di poco inferiore a quella dell'alloggio, sempre per due persone. In questo caso, però, esse non sono organizzate in quanto nucleo famigliare isolato. Le due piantine sono quelle di abitazioni reali, tratte dal sito di un noto residence. è importante sottolineare che tale struttura offre ai suoi ospiti vasti spazi e servizi comuni, dal ristorante al parrucchiere, dalla biblioteca alla sala riunioni, dal "living" alle biciclette, dalla lavanderia al mercatino.

Trasferendo parte degli spazi privati a strutture comuni si possono risparmiare tranquillamente 16 metri quadrati per ogni alloggio tradizionale. In confronto ai due alloggi monocamera non è un gran guadagno di spazio, ma se i minialloggi fossero 10 (cioè 5 moduli) avremmo a disposizione un'area liberata di 80 mq che potrebbe essere attrezzata a piacimento, ad esempio come cucina e sala pranzo comuni, oppure soggiorno, biblioteca, zona multimediale, zona bambini od ospiti, laboratorio per manutenzione e bricolage, palestra, ecc. ecc.

Ogni partecipante a questo esperimento virtuale disporrebbe di 100 mq suddivisi in 20 individuali e 80 comuni (sintetizzati a destra):modulo 5Queste differenze di metratura corrispondono all'esempio che abbiamo scelto, un po' arbitrario anche se basato su abitazioni esistenti, ma un progetto ad hoc eliminerebbe ogni arbitrarietà evidenziando senza ombra di dubbio i vantaggi del cohousing, specie nella sua versione "non-condominiale". Occorre anche tener presente che nel caso tradizionale occorrono frigoriferi, lavatrici, cucine, televisori, aspirapolveri, automobili, biciclette e così via, per ogni alloggio, mentre nel caso del cohousing ci sarebbe un "parco macchine" in grado di ridurre drasticamente una tale proliferazione di "oggetti" e di conseguenza la dissipazione.

Ovviamente, ed è ciò che forse più conta, mentre gli inquilini di un condominio possono convivere sotto lo stesso tetto per decenni senza che le loro esistenze si incrocino mai, nel caso del cohousing vengono condivisi non solo gli spazi ma parte del tempo di vita.

Le obiezioni sono sempre le stesse e riguardano la privacy, l'indipendenza, i problemi del convivere, quelli della proprietà e, storicamente, quelli della famiglia con i suoi corollari. Tutti problemi reali, certamente. Ma a leggere la "cronaca nera" non sembra che il mondo coabitativo tradizionale sia tutto rose e fiori, esente da problemi.

Documentazione

In questa sezione è possibile trovare link a risorse disponibili online sul cohousing e tematiche inerenti.

Galleria fotografica

La galleria contiene il materiale fotografico sull'allestimento degli spazi, condivisi e privati.